Nella Luce della Verità

Messaggio Graal di Abdrushin


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15. Il mistero della nascita

Quando gli esseri umani dicono che esisti una gran ingiustizia nella maniera per la quale presentati la distribuzione delle nascite, allora non sanno quello che fanno con quello!

Con gran insistenza afferma uno: “Se esisti una giustizia, come puoi nascere già un bambino col peso da una malattia ereditaria! Il bambino innocente deve caricare con sé i peccati dei genitori.”

O un altro: “Un bambino nasce nella ricchezza, un altro in amara povertà e miseria. Con quello non può sorgere qualunque credenza in giustizia.”

O ancora: “Supponendosi che i genitori sono quelli che debbano essere puniti, non sta certo che quello si realizzi per la malattia e morte da un bambino. Il bambino, dunque, con quello deve soffrire innocentemente.”

Migliaia di questi ed altre osservazioni pullulano tra l'umanità. Fino a cercatori sinceri a volte si rovinano la testa con quello.

Con la semplice dichiarazione che “queste sono le imperscrutabili strade di Dio che tutto conducono per il migliore” non si toglie del mondo l'anelito per sapere quello “per che”. Chi con quello si soddisfa deve concordare apaticamente, o reprimere immediatamente come ingiusto qualunque pensiero indagatore.

Ma così non è desiderato! È domandando che si trova la strada corretta. L'apatia o veemente repressione ricorda solo schiavitú. Ma Dio non vuoi schiavi! Non vuole obbedienza apatica, bensì un guardare libero e conciente verso le altezze. Le sue meravigliose e sagge disposizioni non devono essere avvolte per l'oscurità mistica, al contrario, guadagnano nella sua sublime ed irraggiungibile grandezza e perfezione, quando sono esposte apertamente davanti a noi! Di forma immutabile ed incorruttibile, in una sicurezza e tranquillità uniforme, eseguono continuamente suo eterno agire. Non si preoccupano col rancore né col riconoscimento degli esseri umani, neanche con la sua ignoranza, ma restituiscono ad ognuno, perfino nelle più infime sfumature, in frutti maturi, quello che ha lanciato come seminagione.

“I mulini di Dio macinano lentamente, ma con sicurezza”, dice la voce del paese tanto azzeccata rispetto a questo tessere di incondizionata reciprocità in tutta la Creazione i cui leggi immutabili portano in se la giustizia di Dio, eseguendola. Germoglia, fluisce e corre, e si sparge su tutti gli esseri umani, vogliano o non chi, sottomettendosi o ribellandosi, riceveranno come punisco giusto e come perdono, o come ricompensa nell'elevazione.

Se un di malumore o scettico potessero solamente un'unica volta dare un'occhiata verso il galleggiare e tessere nella materia fine, prepasado e sopportato per il rigoroso spirituale che oltrepassa ed avvolge la Creazione tutta, e nel quale questa si trova, essendo ancora una parte di lui, vivo come un telaio di Dio in eterno funzionamento, pronto tacerebbe pieno di vergogna e riconoscerebbe, spaventato, l'arroganza contenuta nelle sue parole. La rugiada sublimità e sicurezza che vedi, l'obbliga a sfiancarsi, chiedendo perdono. Quanto tirchio, dunque, avevo supposto al suo Dio! E, ancora, che incredibile grandezza trova nelle Sue opere. Riconoscerà allora che, coi suoi più elevati concettualizzazioni terreni, aveva potuto cercare solo diminuire Dio e restringere la perfezione della grande opera con lo sforzo vano di volere contenerla nell'ambito ristretto che la coltivazione dell'intelletto ha allevato, il quale non potrà mai alzarsi sopra a spazio e tempo. L'essere umano non deve dimenticarsi che egli si trova nell'opera di Dio che egli stesso è una parte dell'opera e che, quindi, sta incondizionatamente anche individuo alle leggi di quell'opera.

Tuttavia, questa opera non raggiunge solamente le cose visibili gli occhi terreni, ma anche il mondo di materia fine che trattiene in sé la maggior parte dalla vera esistenza ed attività umana. Le rispettive vite terrene sono appena piccole parti di quello, ma sempre importanti punti di transizione.

La nascita terrena costituisce sempre appena il principio di una tappa importante in tutta l'esistenza di una creatura umana, ma non il suo principio propriamente detto.

Quando incomincia la sua peregrinazione per la Creazione, l'essere umano come tale si trova libero, senza fili di destino, che partono verso il mondo di materia fine, convertendosi sempre di più forti durante il tragitto dovuto alla forza di attrazione dell'uguale specie, incrociandosi con altri, intessendosi ed agendo retroattivamente sull'autore con chi sono rimasti connessi, conducendo con sé destino o karma. Simultaneamente gli effetti di fili che ritornano si mischiano tra se per quello che i colori,originariamente definiti di modo nitido, ricevono altre tonalità, producendo nuovi quadri combinati.*(Lezione n° 6: Destino) I fili individuali costituiscono quello verso gli effetti di ritorno fino a che l'autore non più offra nessun punto di appoggio nel suo intimo per elementi di uguale specie, pertanto, quando della sua parte non più bada a questa strada, neanche lo conservi, per quello che quelli fili non più possono legarsi o reggersi, dovendo asciugare e cadere, trattandosi di cose buone o brutte.

Ogni filo di destino è, pertanto, formato nella materia fine per l'atto di volontà nella decisione per un'azione, emigra, ma rimane, a dispetto di quello, ancorato nell'autore e costituisce così la strada sicura per specie uguali, le diventando più forti, ma anche, simultaneamente ricevendo forza di queste, la quale ritorna al punto iniziale per quella strada. A partire da quello processo si prodursi l'aiuto che arriva a quelli che si sforzano per il bene, come fosse promesso, o tuttavia, la circostanza che “il male deve produrre continuamente male” il.*(Lezione n° 30: L'essere umano ed il suo libero arbitrato)

Gli effetti reciproci di eses fili in corso, ai quali, a diario, l'essere umano lega altri nuovo, portano così, ad ogni essere umano il suo destino, creato per lui stesso e l'abbasso quale è soggetto. Ogni arbitrio rimane lì escluso, pertanto, anche ogni ingiustizia. Il karma che una persona porta con sé e che somiglia ad una predestinazione unilaterale è in realtà appena la conseguenza incontestabile del suo passato, finché questa non è stata redenta attraverso la reciprocità.

Il vero inizio dell'esistenza di una persona è sempre buono, e di molti anche il fine, ad eccezione di quelli quale si perdono per se proprie, per avere, volontariamente, attraverso le sue risoluzioni, esteso in primo luogo le mani verso il male, egli come, per il suo turno, li tirò totalmente verso la rovina. Le vicissitudini succedono sempre appena nell'intervallo, nell'epoca di formazione e maturità interna.

Il proprio umano, pertanto, produce sempre per se la sua vita futura. Egli produce i fili e così determina il colore e la forma della veste che il telaio di Dio lo tesse attraverso la legge della reciprocità.

Frequentemente, giacciono molto lontano le cause che agiscono da modo determinante per le circostanze in cui un'anima nascerà, come per l'epoca sotto i cui influenzi il bambino verrà al mondo terreno, affinché allora questo abbia influenza continuatamente durante la sua peregrinazione sulla Terra, e riesca quello che è necessario per la remissione, la levigazione, l'eliminazione del karma e lo svolgimento precisamente di quell'anima.

Anche quello, tuttavia, non succede unilateralmente solamente al bambino, ma i fili si intessono naturalmente, di forma a stabilirsi anche un effetto reciproco nel terreno. I genitori provvedono precisamente al figlio la cosa che questo necessita per il suo svolgimento continuo e, di modo inverso, il figlio in relazione ai genitori, sia qualcosa di buono o brutto; perché allo svolgimento continuo e l'elevazione appartiene anche, naturalmente, la liberazione del male per suo esaurire, con quello che è riconosciuto come tale e scartato. E l'opportunità per tanto porta sempre la reciprocità. Senza questa, non marcirebbe mai, realmente, l'essere umano liberarsi di cose successe. Pertanto, si trova nelle leggi della reciprocità, come grande donazione di grazia, la strada verso la libertà o l'ascensione. Quindi, non si può parlare, in nessun modo, in punizione. Castigo è un'espressione falsa, poiché è difatti precisamente qui che risiede l'amore più potente, la Mano tesa del Creatore per il perdono e la liberazione.

La venuta terrena dell'essere umano si comporsi di generazione, incarnazione e nascita. L'incarnazione è l'entrata, propriamente detta, della creatura umana nell'esistenza terrena.*(Lezione n° 7: La creazione dell'essere umano)

Pertanto, migliaia sono i fili che co-partecipare alla determinazione di un'incarnazione. È sempre, tuttavia, anche in quelli fenomeni della Creazione una giustizia sintonizzata fino alle minuzie che si effettua e spinge lì verso un beneficio di tutti gli inclusi.

Così, la nascita da un bambino Lei ritorno qualcosa di molto più sacro, più importante e più prezioso che, in generale, è supposto. Succede, dunque, con quello, simultaneamente al bambino, ai genitori ed anche ai possibili fratelli ed altre persone che avranno contatto col bambino, con la sua entrata nel mondo terreno, una notizia e speciale grazia dell'Creatore, con quello che tutti ricevono l'opportunità di avanzare in qualche modo. Ai genitori può, per l'attenzione necessaria nel trattamento di una malattia, per grave preoccupazione o sofferenza, essere data l'opportunità per lucro spirituale, sia come rimedio, come semplice mezzo per un fine o anche come vera redenzione di una colpa antica, forse, perfino come espiazione anticipata di un karma minaccioso. Perché succede molte volte che, con la già iniziata buona volontà, la propria malattia grave di una persona che doveva raggiungerla secondo la legge della reciprocità karma, sia come anticipatamente redento per grazia, in conseguenza della sua buona volontà in dispensare, per libera risoluzione, attenzioni abnegate ad un altro o un proprio figlio. Una vera redenzione può processarsi solo nell'intuizione, attraverso il pieno vivendo. Nell'esecuzione di un diligente trattamento con vero amore, il vivendo, frequentemente, è ancora più grande di una malattia propria. È più profondo nell'ansietà, nel dolore durante la malattia di un figlio o di uno che realmente si consideri come il suo prossimo caro. Altrettanto profonda è anche l'allegria davanti al suo recupero. E quello forte vivendo per se imprime solo le sue marche indelebili nell'intuizione, nell'essere umano spirituale, cambiandolo con quell'e tagliando con quella trasformazione fili di destino che di un'altra forma l'avrebbero raggiunto ancora. Dovuto a quello tagliare o abbandonare, i fili ritornano come gomme allungate per il lato opposto, per le centrali di materia fine di uguale specie, per il cui forza di attrazione sono agorà attratti di modo unilaterale. Così rimane escluso ogni effetto susseguente sull'essere umano trasformato, per lui mancare quello verso connessione per tanto.

Pertanto, esistono migliaia di maniere di riscatti in quella forma, quando una persona volontariamente e di buon grado prende verso se qualche dovere davanti ad un'altra per amore o per povertà che è simile all'amore.

Quanto a quello Gesù ha mostrato i migliori esempi nelle sue parabole. Ugualmente, nel suo Sermone della Montagna, come in tutte le altre predicazioni, egli indicò molto chiaramente i buoni risultati di simili pratiche. Si riferiva sempre al “prossimo”, e mostrava così, nella forma più semplice e più chiara, la migliore strada per l'espiazione del karma e per l'ascensione. “Ama il tuo prossimo come a te stesso”, esortò, dando con quello la chiave verso il portone di tutta la scalata. Non è necessario che a quello si tratti sempre di malattia. I bambini, il suo necessario trattamento ed educazione, offrono della forma più nativo tante opportunità che contengono in se tutto quello che inoltre possa contare in considerazione come espiazione. E, perciò, i bambini portano benedizione, nondimeno come loro nascono e sono sviluppati!

Quello che vale per i genitori, vale anche per i fratelli e per tutti quelli che si riferiscono con bambini. Anche essi hanno opportunità di ottenere col nuovo abitante della Terra, quando si sforzano, sia anche solamente per liberarsi di brutte abitudini o cose simili, nella tolleranza, nei diligenti aiuti della più varia specie.

Per il bambino stesso, l'aiuto non è minore. Ognuno, attraverso la nascita, è posizionato davanti alla possibilità di scalare un'immensa parte della strada! Dove quello non succede, la propria persona è incolpata la. Significato che così non lo volle. Si deve, quindi, considerare ogni nascita un buono regalo di Dio che è distribuito ugualmente. Anche per quello che non ha figli ed adotta un bambino di un altro, la benedizione non rimane ridotta, bensì, al contrario, è ancora più grande per l'atto di adozione, se questa succedere a causa del bambino e non ferma soddisfazione personale.

In un'incarnazione ordinaria, pertanto, la forza di attrazione dell'uguale specie spirituale svolge un ruolo predominante come cooperante negli effetti reciproci. Caratteristiche che sono considerate come ereditate, nella realtà, non sono trasmesse per eredità, bensì devono essere attribuite semplicemente a quella forza di attrazione. Niente si trova lì di ereditato spiritualmente della madre o del padre, ogni volta che anche il bambino è una persona individuale, come quelli, portando in se affliggi specie uguali, per le quali si sentì attratta.

Tuttavia, non è appena quella forza di attrazione dell'uguale specie che agisce da modo determinante nell'incarnazione, ma co-partecipare anche altri fili del destino a corso, ai quali l'anima ad essere rossa si trova connessa e che forse stiano di alcuno forma legati ad un membro della famiglia alla quale è condotta. Tutto quello collabora, attrae e, infine, porta verso l'incarnazione.

Ma è distinto quando un'anima accetta volontariamente una missione *(Invio, incombenza) per aiutare determinati esseri umani terreni o per collaborare in un'opera di aiuto per tutta l'umanità. In questi casi l'anima accetta già da pronta e volontariamente su se quello che viene a trovare nella Terra, con quello che neanche si può parlare qui di ingiustizia. E la ricompensa deve sopravvenirgli come risultato dell'effetto della reciprocità, se tutto passa in abnegato amore che non domanda per ricompensa per il suo turno. Nelle famiglie nelle quali sono malattie ereditarie, si incarnano anime che hanno bisogno di quelle malattie, attraverso la reciprocità, per la liberazione, la purificazione o per quell'avanzo.

I fili conduttore e sostenitori non permettono assolutamente che succeda un'incarnazione sbagliata, cioè, ingiusta. Escludono in quell'ogni errore. Sarebbe cercare di nuotare contro una corrente che segue il suo corso basse regole con forza ferrea ed imperturbabile, escludendo da pronto qualunque resistenza, in modo che neanche può succedere un tentativo. Tuttavia, pianterreno rigorosa osservanza delle sue proprietà, offre solamente benedizioni.

E tutto è preso in conto, perfino nei casi di incarnazioni volontarie, quando le malattie sono assunte spontaneamente per raggiungere una certa finalità. Se, forse, il padre o la madre ha attratto la malattia su se, a causa di una colpa, benché prodotta solamente per inosservanza alle leggi naturali che esigono un'attenzione incondizionata alla preservazione della salute del corpo ad essi fiducioso, il dolore di vedere nuovamente quella malattia nel figlio porta allora già in se un'espiazione che condurrà alla purificazione, a patto che quello dolore sia davvero intuito.

Menzionare esempi specifici poco servirebbe, una volta che ogni nascita individuale offrirebbe un nuovo quadro, dovuto ai fili di destino multi intrecciate, divergendo dagli altri, ed ancora ciascuna uguale specie dovrebbe presentarsi in migliaia di variazioni, dovuto alle delicate sfumature delle reciprocità nei suoi miscugli.

Facciamo appena un esempio semplice: una madre ama tanto suo figlio che gli ostacola per tutte le maniere che egli le lasci per sposarsi. Lo mantiene fagotto per tempo indeterminato. Quell'amore è sbagliato, puramente egoista, egocentrico, anche se la madre, secondo la sua propria opinione, offra tutto per girare la vita terrena del figlio tanto bella quanto possibile. Dovuto a quell'amore egoista, si è intromesso ingiustamente nella vita del figlio. Il vero amore non pensa mai a sé stesso, bensì vuole sempre il bene della persona amata ed agisce in quello senso, benché sia vincolato con una rinuncia personale. L'ora in cui la madre sia chiamata per più in là il verrà. Il figlio sta solo ora. Per lui c'è troppo tardi uragano, affinché ancora riesca a dare l'impulso allegro per la realizzazione dei suoi propri desideri, impulso questo purché per la gioventù. Nonostante tutto, ancora egli ha ottenuto qualcosa con quello; perché con la rinuncia circostanziale, qualcosa redime. Può trattarsi di un'uguale specie che nasce della sua vita anteriore, con quello che ha deviato simultaneamente come dell'isolamento interno in un matrimonio egli, col matrimonio, dovrebbe raggiungergli, o qualunque altra cosa. In dette circostanze, esiste solo lucro per lui. La madre, tuttavia, ha portato con sé il suo amore egoista. La forza di attrazione dell'uguale specie spirituale la striscia irresistibilmente verso le persone con proprietà identiche, perché nelle sue vicinanze sta la possibilità di potere intuire congiuntamente una piccola parte della sua propria passione nella vita intuitiva di tali persone, quando esercitano il suo amore egoista su un altro. Di quella forma, rimane legata alla Terra. Tuttavia, quando succeda una fecondazione in una delle persone a chi è costantemente prossima, incarna dovuto al legame di quell'intreccio spirituale esistente. Si cambiano allora le carte. Ora, come bambino, pianterreno identica caratteristica paterna o materna, soffrirà la stessa cosa che anticamente ha imposto suo figlio. Non potrà liberarsi della casapaterna, nonostante i suoi desideri e le opportunità che si offrono. Così la sua colpa sarà estinta, quando ella, attraverso il vivendo in se stessa, riconosca tali proprietà come ingiustizia e così sia liberata di quello.

Per il collegamento col corpo di materia grossolana, dunque per l'incarnazione, una benda è posta ad ogni essere umano, ciò che l'impedisce di baciare dello sguardo la sua esistenza anteriore. Come ogni avvenimento nella Creazione, questo è ancora a favore dell'interessato. Là, risiedi di nuovo la saggezza e l'amore del Creatore. Se ciascuno si ricordasse esattamente della sua esistenza anteriore, nella sua nuova vita terrestre non sarebbe mentre un osservatore tranquillo che si mette in ritiro e che, ciò che fa, crede che può guadagnare solamente c'o a tutto il meno ricomprare qualche cosa, questo che, crede significa un progresso per lui. Tuttavia, se era il caso, egli ne non risulterebbe precisamente nessuna progressione per lui, ciò gli porterebbe al contrario verso il basso un grande pericolo di slittata. La vita terrestre deve essere vissuta realmente se deve avere un scopo. Si può adeguarsi veramente solamente ciò che si è vissuto internamente con tutte le sue altezze ed i suoi bassi, dunque tutto ciò che si è provato di parte in parte. Se un essere umano poteva sempre sapere a prima vista costantemente e chiaramente la direzione esatta che gli è utile nella vita, non ci sarebbe allora luogo per lui di soppesare e di decidere. Di conseguenza, non potrebbe acquistare la forza né l'indipendenza di cui ha assolutamente bisogno. Grazie alla benda che gli mette ogni incarnazione, ogni situazione della sua vita terrestre può essere presa con più di realtà. Ciò che è vissuto stampa realmente una forte impressione nell'intuizione, nell'immortale, in ciò che l'essere umano porta con lui nell'aldilà come una parte di sé di recente formato secondo le sue impressioni. Ma ciò che porta con lui, è unicamente ciò che è stato vissuto realmente, tutto lo resto si spegne con la morte terrestre. Ciò che ha vissuto casa come il contenuto principale e chiarificato della sua esistenza terrestre, il suo guadagno! Tutto ciò che ha appreso non appartiene a ciò che ha vissuto. Di ciò che ha appreso, non rimanere dopo la sua morte che ciò che si è adeguato vivendolo. Tutto l'ammasso di ciò che ha appreso all'infuori di ciò e per che tanti esseri umani sacrificano la loro esistenza terrestre intera, casa indietro come la palla. Questo è perché, ogni istante della vita non può essere preso mai sufficientemente sul serio; perché dei pensieri, delle parole e delle azioni, deve sgorgare il caldo delle forze vitali che non devono affondare alla riga delle abitudini vuote.

Allora il bambino appena-nato sembra, dovuto alla venda che gli è imposta davanti agli occhi nell'atto dell'incarnazione, completamente ignorante, per quel motivo anche preso erroneamente come innocente. Non raro porta con sé un gran karma che gli dà l'opportunità di redimere strade errate anteriori, nell'esaurire diventare. Il karma è, nella predestinazione, solamente la conseguenza necessaria di fatti passati. Nelle missioni, è un'accettazione volontaria, alla fine di raggiungere con quello la comprensione e la maturità terrena per il compimento della missione, se non sia parte della propria missione.

Per quella ragione, l'essere umano non più dovrei brontolare sull'ingiustizia nelle nascite, ma guardare con gratitudine verso l'Creatore che, con ogni nascita individuale, appena offri nuove benedizioni!

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